“De Profundis” Un Canto Drammatico di Solitudine ed Eterno Sussurro del Passato

blog 2024-11-22 0Browse 0
“De Profundis” Un Canto Drammatico di Solitudine ed Eterno Sussurro del Passato

Il “De Profundis” di John Tavener, un brano corale composto nel 1989 per coro misto e orchestra d’archi, è una vera e propria gemma nascosta all’interno del vasto universo musicale del XX secolo. Questo pezzo si distingue per l’intensità emotiva che sprigiona attraverso la combinazione di melodie fluide e armonie dissonanti, creando un’atmosfera mistica e spirituale quasi ipnotica. Tavener, un compositore britannico profondamente influenzato dalla sua fede ortodossa russa, ha intessuto in questo brano una profonda riflessione sulla fragilità umana, sull’abisso esistenziale che separa l’uomo dal divino. Il testo del “De Profundis” è tratto dal Salmo 129, un inno di supplica e di dolore espresso da chi si sente perduto nel buio della disperazione.

La prima esecuzione del brano ebbe luogo il 30 gennaio 1990 alla Royal Albert Hall di Londra con la direzione di Sir Roger Norrington. L’opera ha subito riscosso un successo immediato, diventando rapidamente una delle composizioni corali più apprezzate del repertorio contemporaneo.

Un Viaggio Spirituale Attraverso le Note:

La struttura del “De Profundis” è caratterizzata da un crescendo emotivo costante, che inizia con un semplice canto monofonic dei soprani su un tappeto di corde sostenute. Questi primi versi evocano un senso di pace e tranquillità, quasi una sospesa attesa. Man mano che il brano procede, gli altri voci entrano in scena creando una tessitura polifonica sempre più ricca e complessa.

Sezione Descrizione
Introduzione Canto monofónico dei soprani su un accompagnamento di archi sosstenuti
Primo Coro Entrata del coro intero con melodie fluide e armonie dissonanti
Secondo Coro Aumento della tensione musicale con l’aggiunta di percussioni
Finale Culminazione in una potente e drammatica esplosione sonora

Tavener utilizza magistralmente la dinamica, alternando momenti di intensa intensità a sezioni più silenziose e riflessive. Le voci si intrecciano tra loro creando un tessuto sonoro ricco di sfumature e profondità, quasi come fossero le onde di un mare in tempesta che cercano incessantemente di raggiungere la riva. La presenza delle percussioni, introdotte nella seconda parte del brano, accentua il senso di drammaticità e spiritualità.

Il “De Profundis” nell’Immaginario Collectivo:

La bellezza e l’emozione trasmesse dal “De Profundis” hanno contribuito a renderlo un brano molto popolare nel mondo della musica classica contemporanea. E’ stato utilizzato in numerose colonne sonore cinematografiche, tra cui la pellicola di Steven Spielberg “Munich”, dove il brano accompagna momenti di profonda riflessione sulla natura della guerra e della violenza.

Oltre al suo impatto artistico, il “De Profundis” ha anche suscitato un acceso dibattito nel mondo religioso, sia per l’intensità del suo messaggio spirituale sia per la profonda sensibilità che Tavener ha dimostrato nell’interpretare i temi della fede e del dolore.

Conclusione:

Il “De Profundis” di John Tavener è un capolavoro senza tempo che continua ad affascinare il pubblico con la sua bellezza melodica, la sua profondità spirituale e l’intensità emotiva che sprigiona attraverso ogni nota. Un ascolto attento di questo brano permette di immergersi in un mondo di riflessioni profonde sul senso dell’esistenza, sulla fragilità umana e sulla ricerca di una connessione con il divino.

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